L’ilice di “Carrinu” è un grande leccio ( Quercus ilex ) di 12 metri di base e 30 metri di altezza. Ha un’età stimata di 800 anni ed è uno degli ultimi esemplari di una foresta molto rigogliosa che anticamente collegava il versante orientale con quello settentrionale dell’Etna. Domina la contrada Carrinu al confine tra i territori di Zafferana Etnea e Milo.
Lungo il sentiero il paesdaggio mostra numerosi terrazzamenti, casette rurali sparse qua e la, “rasule”, ovili e palmenti che testimoniano la recente presenza dell’uomo e le attività connesse al taglio del bosco, alla pastorizia e alla coltivazione della segale.
Fino al secolo esistevano nella zona grossi esemplari di leccio. Adesso tutto intorno è castagneto e ginestre. Il sentiero, reso fruibile dai volontari di Legambiente prosegue verso Nord, attraverso le lave del 1911 e 1950-51 e dagale di castagni, roverelle e ginestre. Lambisce il margine nord-orientale della Valle del Bove fino a Monte Fontana da cui si possono ammirare le rocche Musarra, Palombe e Capre, resti di un antico centro eruttivo denominato “Trifoglietto”.
Rocca Musarra è uno sperone di roccia dalla forma a dente, con pareti subverticali. Nei pressi si rifugiava il bandito Musarra che faceva razzia delle merci che i viandanti trasportavano dalla vicina mulattiera.
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Note importanti per tutte le escursioni
Per un’escursione che sia davvero sicura e piacevole è bene seguire alcune piccole regole
Data la natura lunatica del vulcano, vi consigliamo di informarvi sempre sull’agibilità e sulle condizioni dei Sentieri Natura, contattando l’Ente Parco dell’Etna;
Vi raccomandiamo di vestirvi “a strati”, in modo da potervi adattare ai frequenti e repentini cambiamenti del tempo; indossate sempre scarpe da trekking resistenti e con suole imbottite per proteggervi dalla spigolosità del terreno lavico;
Munitevi di una bussola e di un buon binocolo per meglio orientarvi ed osservare con più precisione le centinaia di specie animali che incontrerete sul vulcano;
Per n on disturbare la fauna percorrete i sentieri in silenzio e senza uscire mai dai percorsi segnalati. Naturalmente non sporcate, non accendete fuochi per le grigliate all’aria aperta invece di sfruttare i diversi posti attrezzati nella pinete di bassa quota;
Non avventuratevi mai in escursioni solitarie: seguire questi itinerari ideati e realizzati dall’Ente Parco dell’Etna per ammirare tutte le peculiarità del vulcano in modo sicuro e senza alcun rischio.
Se siete davvero esperti e proprio non riuscite a resistere al fascino della scoperta, stilate un programma della vostra escursione (da effettuare almeno in due) con l’elenco dei partecipanti e i loro dati anagrafici, il percorso che si intende fare, l’ora di partenza e quella presunta per il ritorno. Consegnate il documento agli uffici della Forestale o del Soccorso Alpino presenti nelle stazioni turistiche in quota.
Al termine della gita , non dimenticate di informare gli uffici del vostro ritorno.