Sbarcati a Mazara nell’827, gli Arabi completarono nell’arco di un secolo, con la presa di Taormina e di Rometta (Messina), la conquista della Sicilia.
Portale della Portale della Cattedrale di Palermo
Palermo, come del resto gran parte della Sicilia occidentale, mantiene ancora oggi una forte impronta islamica nel tessuto urbano e viario dei quartieri antichi (si pensi fra tutti al quartiere della Kalsa), ma anche nel dialetto, negli usi e nelle abitudini quotidiane.
Fontana Pretoria – Palermo
Dalla Palermo araba, luogo di delizie e sollazzi, ci giungono i versi e le testimonianze dei poeti e dei viaggiatori musulmani, che raccontano di una città-giardino che ebbe il privilegio di essere soprannominata Al Madina, come la città del profeta Maometto.
Già nel 972 un viaggiatore di Bagdad, Ibn Hawkal, descrisse orti e giardini di delizie lungo le sponde del fiume Oreto e vigneti che risalivano sino all’odierna Monreale, immersi nella conca degli aranci. La città fortificata, detta Al Kasr, l’odierno Cassaro, era circondata da porte con nomi riferiti a giardini e a piante, come il papiro utilizzato per fabbricare cordami e carta, Trinità di Delìa, Castelvetrano (TP) ed a sorgenti d’acqua dolce.
Castello della Zisa – Palermo
Esempio emblematico della Palermo araba era il favoloso castello della Favara, o di “Maredolce”, dell’emiro kalbita Gia’far, descritto come un “paradiso di fluenti rivi” tra palme, agrumi, fiori, laghi e sorgenti. Non meno favolosi dovevano presentarsi ai viaggiatori gli altri castelli suburbani, la Zisa, dall’arabo “aziz”, cioè splendida, e la Cuba, che, pur se eretti dai re normanni Guglielmo I e II, presentano le caratteristiche dell’arte islamica sia nell’impianto architettonico che nel disegno dei grandi giardini, solcati da corsi d’acqua secondo lo schema islamico ispirato al paradiso di Allah. Un miraggio orientale, che vide Palermo paragonata a Cordoba, città delle cento moschee.
Castello della Cuba – Palermo
I Normanni guidati dalla famiglia degli Altavilla, che iniziarono la conquista dell’isola nel 1061 e che espugnarono Palermo nel 1072 facendone la loro capitale, non mancarono di rendere omaggio alla civiltà dei vinti.
L’Imperatore Bizantino Theophilos (r. 829-842), circondato dai dignitari ndi corte. Illustrazione dal Madrid Skylitzes. – Fonte Wikipedia
Essi costruirono i loro edifici inserendoli in un tessuto di parchi e riserve di caccia utilizzando maestranze arabe, lasciando così viva l’influenza della cultura islamica sia nell’organizzazione dei volumi, squadrati e nitidi, sia negli elementi decorativi, come risulta evidente, oltre che nei già citati castelli della Zisa e della Cuba, nei grandi duomi di Monreale, di Cefalù, di Mazara del Vallo, e nelle chiese della capitale del regno, come la Cappella Palatina all’interno del Palazzo dei Normanni, la Magione, Santa Maria dell’Ammiraglio (detta la Martorana, affidata al clero di rito greco-bizantino), San Cataldo, San Giovanni degli Eremiti e San Giovanni dei Lebbrosi, tutti monumenti per i quali è stata giustamente coniata la denominazione di stile arabo-normanno.
Santa Maria dell’Ammiraglio (la Martorana) – Palermo
Lo splendore della città a quel tempo è ben espresso dalla testimonianza del geografo arabo Idrisi, risalente al 1154 “Palermo, costruita come Cordoba, spaziosa nelle vie, abbaglia la vista per il suo aspetto, un fiume d’acqua perenne l’attraversa, i palazzi del re ne circondano il collo come monili …”.
Duomo di Monreale – Palermo
La fusione di elementi artistici musulmani e cristiani, apporto dei dominatori normanni, raggiunge altissimi livelli stilistici nellacattedrale di Monreale e nell’adiacente chiostro, noto per le colonnine mosaicate ed intarsiate e per la preziosa fontana al suo centro. Edificata da Guglielmo II tra il 1172 ed il 1176, la Cattedrale, all’esterno di aspetto massiccio e sormontata da due torri, abbaglia per la ricchezza artistica dell’interno, quasi interamente rivestito da una ricchissima decorazione musiva, che rivela una chiara ispirazione alla tradizione bizantina: spiccano i mosaici della parte absidale, dominata dalla figura del possenteCristo Pantocrator, e quelli delle pareti delle navate, raffiguranti scene bibliche ed episodi del Vangelo.
Cristo Pantocrator , Cappella Palatina – Palermo
Altro mirabile esempio di architettura normanna è il Duomo di Cefalù, costruito sotto Ruggero II durante la conquista della cittadina, già roccaforte romana e araba; il monumento, posto tra la rocca e il mare in posizione estremamente scenografica, conserva all’interno lo splendido ciclo di mosaici su fondo oro dell’abside, eseguiti attorno al 1148 probabilmente da maestranze bizantine.