Parco dei Nebrodi

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Il Parco dei Nebrodi si snoda lungo la costa tirrenica, abbracciando la Sicilia verdissima dagli spazi immensi, con estesi boschi e foreste dove resistono tradizioni antichissime legate al lavoro della terra, alla tessitura, all’allevamento e all’uso di culture tramandate da pastori, carbonai, allevatori di cavalli, artigiani della ceramica.

Parlare dei Nebrodi, in genere, significa parlare di alberi maestosi, di fitte foreste e di temperature molto più basse di quelle per cui l’Isola è famosa.

Qui si può visitare il bosco di Mangalaviti grazie ad un percorso didattico individuato dall’Ente Parco. Aceri, frassini, meli e agrifogli, oltre ai tipici faggi, infittiscono il cielo con le loro foglie, creando al suolo la sensazione di trovarsi in un luogo lontano mille miglia dalla Sicilia cui siamo soliti pensare, ossia spiagge e mare blu. Si può percorrere il “Sentiero delle sorgenti”, da poco inaugurato, che parte da contrada Petrosino, nei pressi di Maniace, a 750 mt slm.

Castello di Nelson – Maniace

Salendo fino ai 1568 mt del Rifugio Arcarolo, si cammina lungo la ex Regia Trazzera toccando l’Obelisco di Nelson e il Castello Maniace. È un percorso facilissimo che comprende alcuni degli angoli più belli del Parco dei Nebrodi, partendo da Maniace, appunto, per giungere nel territorio di Bronte, la famosa capitale del pistacchio. E per chiunque avesse sete, lungo il percorso non mancheranno certo le possibilità di attingere all’acqua che qui sgorga tra impertinenti felci e capelvenere.

Veduta di Lago Biviere

Se le trazzere in salita non dovessero essere il tragitto preferito, c’è sempre la possibilità di optare per il Lago Biviere, 1800 mt quadrati di zona umida in territorio di Cesarò. Sul Biviere non possiamo lanciarci in nessuna anticipazione, perché la sua rigogliosa flora, e di conseguenza anche la sua fauna, è sempre diversa, adeguandosi al livello dell’acqua che qui si raccoglie.

Ma se proprio volete godervi il meglio, allora è bene farci un salto in estate quando, a causa della fioritura della Euglena sanguinea, una piccolissima alga che abita i fondali del lago, le acque del Biviere si tingono di un rosso davvero inconsueto.

Per la visita

Ente Parco Naturale Regionale dei Nebrodi
c/da Pietragrossa – SS 113-km 140,650) – 98072 Caronia (ME)
Tel. 0921 333015 – fax 0921 335794

Uffici e servizi:
Via Ugo Foscolo 1 – 98070 Alcara LI Fusi (ME)
Tel. 0941 793904 – fax 0941 793240
www. p a rc o d e i n e b rod i . i t

Estensione totale: 85.587,37 ha Zona A: 24,546 ha

Anno di istituzione: 1993

Comuni: Acquedolci, Alcara Li Fusi, Bronte, Capizzi, Caronia, Cerami, Cesarò, Floresta, Galati Mamertino, Longi, Maniace, Militello Rosmarino, Mistretta, Randazzo, Sant’Agata di Militello, Santa Domenica Vittoria, San Fratello, San Marco D’Alunzio, Santo Stefano di Camastra, San Teodoro, Tortorici, Troina ed Ucria

Provincia: Messina, Catania ed Enna

Presenza di guide e/o segnaletica:

L’itinerario più lungo e spettacolare è la dorsale dei Nebrodi (durata 3 giorni). Sono presenti inoltre sentieri natura tabellati come Rocche di Crasto, Lago Spartà, Lago Pisciotto. Per gli amanti dei cavalli sono possibili numerosi itinerari equituristici.
Per informazioni dettagliate contattare l’Ente Gestore.

Come arrivarci:

Da Palermo percorrere l’autostrada Messina-Palermo A20 sino allo svincolo di Sant’Agata di Militello e proseguire sulla SS 185 in direzione Floresta. Da Messina svincolo Falcone e poi proseguire sulla SS 116 direzione Floresta-Cesarò. Nel percorso sono presenti cartelli indicatori del Parco.

Cosa visitare:

L’abbazia di Maniace – Anche detta castello di Nelson, è una costruzione di notevole pregio all’interno della quale si trova un giardino molto curato. Fondata nel 1741, fu donata da Ferdinando III di Borbone all’ammiraglio Nelson in segno di riconoscenza per l’intervento militare a Napoli per reprimere i moti rivoluzionari.

San Marco d’Alunzio – È il centro della ellenizzazione nei Nebrodi e rappresenta un vero e proprio paese-museo con siti di rilievo archeologico di epoca greca e bizantina. Molto suggestivi il Tempio di Ercole del IV sec a.C., successivamente trasformato in chiesa cristiana, i resti dell’antico castello e, nonostante le dimensioni della cittadina, ben ventiquattro chiese.

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