Parco dell’Etna

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Il Parco dell’Etna é stato il primo ad essere istituito tra i Parchi siciliani con il Decreto del Presidente della Regione del 17 marzo del 1987 e con i suoi 59000 ettari ha il compito primario di proteggere un ambiente naturale unico e lo straordinario paesaggio che circonda il vulcano attivo più alto d’Europa e di promuovere lo sviluppo ecocompatibile delle popolazioni e delle comunità locali.

Territorio Etneo

Il Parco dell’Etna non si distingue solo per il fascino delle colate laviche che ne segnano e ne modificano il territorio incessantemente.

Tutta la zona del parco è resa unica anche da un universo vegetale che compone e scompone tutti i colori della tavolozza di Madre Natura, dalle tonalità del verde dei suoi bassi vigneti, ai gialli dei pometi, querceti e castagneti salendo un po’ più su, ai colori scuri delle foreste di faggio e di betulla che iniziano a chiudere lo spazio aereo alla luce per poi, di schianto, lasciare che la forza del vulcano si impossessi di tutto lo spazio disponibile, lassù, dove le nuvole accarezzano i lapilli espulsi dalle viscere della Terra.

Tra i roveti e le felci, c’è una vita straordinaria che si nutre di quanto il gigante di fuoco riesce a far crescere lungo le sue pendici.

Qui si incontrano ancora il gatto selvatico, la volpe, l’istrice, la donnola, il ghiro, solo per citare alcuni esemplari della fauna, perché la vera regina di questi luoghi è la superba aquila reale, tornata a nidificare con qualche coraggioso individuo proprio tra gli sbuffi del vulcano più alto d’Europa. Ovviamente, moltissimi altri sono gli uccelli che qui tracciano le loro rotte, dal falco pellegrino al gufo, dallo sparviero agli aironi, ai colombi selvatici.

Volpe dell’Etna

Un’ottima gita didattica per iniziare un primo approccio con la montagna può essere rappresentata dal sentiero Gurrida, un percorso di circa un chilometro e mezzo che, nonostante sia ricco di peculiarità, è estremamente facile da percorrere. L’Ente Parco, a proposito di questo sentiero, non manca di sottolineare come sia fruibile da tutti, anche dai disabili, e come sia particolare l’ambiente che qui si scopre.

A parte la particolare morfologia delle lave (il sentiero corre lungo il versante nord-ovest dell’Etna), qui è possibile osservare l’unico esempio di vigneto che per buona parte del periodo autunnale e invernale risulta completamente sommerso dalle acque.

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Il territorio


Il Parco dell’Etna è un magnifico territorio della Sicilia orientale, che si propone di valorizzare e tutelare al tempo stesso questo ambiente davvero unico al mondo che evidenzia la forza di una natura possente, che però sa poi essere anche molto generosa con la straripante fertilità della sua terra, con la mitezza e la generosità della “Muntagna”.

Con i suoi boschi, i sentieri, gli irripetibili panorami, i prodotti tipici, i centri storici dei suoi comuni, il Parco è in ogni stagione dell’anno un accattivante invito per i viaggiatori e gli amanti della natura, dell’enogastronomia, degli sport all’aria aperta in scenari irripetibili.

Il territorio è stato suddiviso in quattro zone, alle quali corrispondono diversi livelli di tutela, così come stabilito dal legislatore:

Carta delle Zone del Parco dell’Etna

nell’area di “riserva integrale” (zona “A”), la natura è conservata nella sua integrità, limitando al minimo l’intervento dell’uomo;

nell’area di “riserva generale” (zona “B”), si coniuga la tutela con lo sviluppo delle attività economiche tradizionali: è caratterizzata da piccoli appezzamenti agricoli ed è contrassegnata da splendidi esempi di antiche case contadine, esempi molto significativi di architettura rurale;

nell’area di “protezione a sviluppo controllato” (pre-Parco) costituita dalle zone “C” e “D”, che si presenta notevolmente antropizzata, si persegue uno sviluppo economico compatibile con il rispetto del paesaggio e dell’ambiente.

Il Parco dell’Etna, con la sua orografia segnata dalle eruzioni laviche, è un vero giardino botanico. Al centro dell’ecosistema del Parco c’è l’Etna, con il suo confine litologico di 250 km, l’altezza di circa 3350 m. e una superficie di circa 1260 chilometri quadrati.

Il grande vulcano attivo – con i suoi 3.300 metri è il più alto d’Europa – presenta il versante nord ricoperto da una spessa coltre di neve per gran parte dell’inverno, e le grandi foreste di betulle o faggi dipingono un insolito paesaggio nordico a poca distanza dal mare.

Le escursioni nel Parco sono una delle più grandi attrazioni turistiche non solo della Sicilia ma dell’Italia e d’Europa e sono fortemente consigliate ad ogni turista

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I Rifugi


Case di Caldarera

Piccola struttura ricettiva posta a q. 1000 s.l.m. sul versante Nord dell’Etna, nel territorio comunale di Randazzo.

Casa della Capinera

E’ una struttura ricettiva, posta a quota 905, realizzata dal Parco dell’Etna.

Rifugio Sapienza

Ubicato a quota 1910 m.s.l.m. , è un albergo che ha origine da una casermetta denominata “Capanna Montagnola”

Rifugio di Monte Manfrè

E’ una piccola struttura con una ricettività di 10 posti letto, che sorge alla base di Monte Manfré, un cono laterale alto 1460 m s.l.m

Rifugio Citelli

Fu costruito nel 1935, a spese del prof. Salvatore Citelli sul bordo di Monte Concazze, su terreno donato dal cavaliere Paternò del Toscano.

Case Bevacqua

Il complesso rurale delle è un vasto sistema di abitazioni, magazzini e strutture produttive posto a quota 1013 s.l.m.

Case Bosco Prato Fiorito

E’ un lungo e soleggiato caseggiato posto a quota 1077 m.s.l.m. nel territorio comunale di Adrano

Rifugio San Giovanni

Si trova lungo il Sentiero Monte Nero degli Zappini , dopo l’Orto Botanico Nuova Gussonea a 1750 m. s.l.m.

Rifugio Monte Scavo

1740 m.slm

Rifugio Poggio La Caccia

1905 m.slm

Rifugio Case La Nave

1450 m.slm

Rifugio della Galvarina

1987 m.slm

Rifugio Monte Maletto

1968 m.slm

Rifugio di Saletti

1600 m.slm

Rifugio di Monte Spagnolo

1440 m.slm

Rifugio Pittarrone

1421 m.slm

Rifugio Timparossa

m. slm

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Sentieri Natura


I percorsi enogastronomici del territorio etneo durante le escursioni lungo i Sentieri Natura del Parco dell’Etna sono una delle più grandi attrazioni turistiche non solo della Sicilia ma dell’Italia e d’Europa e sono fortemente consigliate ad ogni turista.

I sentieri natura del versante Sud

Durante un’escursione su questo versante del Parco dell’Etna da non perdersi sono i gustosissimi funghi di Nicolosi, arrostiti sulla griglia, trifolati o come condimento di squisiti primi piatti, rifiniti con sopraffino olio d’oliva di Ragalna, gli ottimi salumi, come la “suppizzata” (salame poco stagionato), e i formaggi, quali la “tuma” al pepe e la ricotta dell’Etna, la migliore della Sicilia, da gustare da sola o come ingrediente in centinaia di saporite ricette.

Non perdetevi le mele dell’Etna, piccole, dolci e profumatissime, la frutta secca: pinoli, nocciole e mandorle con le quali, a Belpasso, si producono eccellenti torroncini, famosi a livello internazionale.


MONTE SALTO DEL CANE

Lunghezza: circa 7 chilometri
Dislivello: circa 500 metri.
Durata: circa 3 ore.
Difficoltà: medio-facile

MONTE NERO DEGLI ZAPPINI

Lunghezza: circa 4 Km
Dislivello: 200 metri
durata: circa 2 ore e 30 minuti
Difficoltà: facile

CRATERI SOMMITALI

Lunghezza: circa 5 chilometri.
Dislivello: 100 metri.
Durata: circa 4 ore.
Difficoltà: medio

PISTA ALTOMONTANA ETNEA

Sentiero Natura Pista alto Montana - Sentiero Italia

Lunghezza: circa 42 chilometri
Dislivello: circa 300 metri
Tempo di percorrenza a piedi: circa 3 giorni.
Difficoltà: medio – alta

I sentieri natura del versante Nord

Durante un’escursione sul versante Nord dell’Etna a farla da padrone sono i secondi piatti: le gustosissime grigliate di castrato e salsiccia (condita o semplice), tipiche di Bornte, e il capretto ripieno di Randazzo. Tra i formaggi il “Piacintinu” dei Nebrodi si affianca alla ricotta, alla “tuma” ed al pecorino dell’Etna. A Linguaglossa non perdetevi la delicata polenta di farina di fave e funghi, condita con il robusto olio d’oliva Val Demone DOP.

Ottima la frutta, secca e non: succose mele e pere, pinoli e mandorle a Randazzo e Linguaglossa, le profumate fragoleche rappresentano l’oro rosso di Maletto, nel quale ogni anno, a maggio,, viene organizzata un’importante sagra.

Il versante Nord dell’Etna è quello più ricco di cantine vinicole: da Piedimonte Etneo a Castiglione, da Linguaglossa a Randazzo è un susseguirsi di vigneti dai cui grappoli si produce l’ottimo Etna DOC, rosso, rosato e bianco, da non perdere assolutamente. Singolari i vigneti vicino al Lago di Gurrida, nei pressi di Randazzo, gli unici al mondo a rimanere, per buona parte dell’inverno, completamente sommersi dalle acque di esondazione del vicino fiume Flascio. Da queste colture si ricava uno splendido Rosso rubino dal sapore davvero particolare.

RIFUGIO CITELLI-SERRACOZZO

Sentiero Natura - Rifugio Citelli - Serracozzo

Lunghezza: 4 km
Dislivello: 100 m
Tempo di percorrenza: 2 ore
Difficoltà: facile

CASE PIRAO-CISTERNAZZA

Lunghezza: circa 10 Km.
Dislivello: circa 300 metri.
Durata: circa 5 ore.
Difficoltà: facile

I sentieri natura del versante Est

Il versante Est del Parco dell’Etna può benissimo essere definito come il distretto del miele, il cui fulcro produttivo si localizza nel triangolo Milo-Sant’Alfio-Zafferana Etnea.

Dalle fragranze più varie (castagno, zagara, timo, eucalipto, acacia etc.) viene utilizzato per la produzione di prelibati dolci, insieme all’eccellente frutta secca: nocciole, pistacchi, pinoli, mandorle e noci.

A Zafferana Etnea non perdetevi i biscotti “sciatore” ricoperti di cioccolato finissimo e la pizza alla siciliana, ovvero un calzone fritto e ripieno di “tuma” (formaggio tipico) e acciuga. Onnipresenti i salumi ed i formaggi: da non perdere la provola eil pecorino dell’Etna.

Accompagnate il vostro pranzo con il superbo Etna DOC Rosso e Rosato, prodotto nelle tante cantine vinicole di Viagrande, Zafferana Etnea e Santa Venerina. Menzione a parte meritano i Binachi DOC di MIlo, detti “Superiori” per la fragranza e la finezza che li distinguono.

Un ottimo digestivo a fine pasto è il profumato limoncello di Santa Venerina, prodotto con gli agrumi della verdeggiante Riviera dei Limoni.

PIANO DELL’ACQUA-VAL CALANNA

Lunghezza: 5 chilometri
Pendenza: 600 mt
Durata: 3-5 ore
Difficoltà: medio

MONTI SARTORIUS

Sentiero Natura Monti Sartorius

Lunghezza del percorso: circa 4 Km.
Dislivello: 100 metri.
Durata: circa 2 ore.
Difficoltà: facile

SCHIENA DELL’ASINO

Lunghezza del percorso: circa 5 Km.
Pendenza: circa 250 metri.
Durata: circa 4 ore.
Difficoltà: media

NATURA ILICE DI CARRINU

Lunghezza: 1,53 chilometri
Pendenza: 253 mt
Durata: 2 ore
Difficoltà: medio

VALLE SAN GIACOMO-SCALAZZA

Lunghezza: 2,5 chilometri
Pendenza: 450 mt
Durata: 3-4 ore
Difficoltà: medio

PIETRACANNONE-CUBANIA

Neviera Etna

Lunghezza del percorso: circa 4 Km
Dislivello: 200 metri
Durata: circa 2 ore e 30 minuti
Difficoltà: facile

ACQUA ROCCA DEGLI ZAPPINI

Lunghezza: 1,7 chilometri
Pendenza: 320 mt
Durata: 1-2 ore
Difficoltà: medio-bassa

MONTE ZOCCOLARO

Lunghezza: 1,5 chilometri
Pendenza: 270 mt
Durata: 1-2 ore
Difficoltà: medio

I sentieri natura del versante Ovest

Il sovrano delle colture di quest versante è il pistacchieto di Bronte, il cui frutto unico e la sua eccellente qualità sovrasta ogni altra coltura di pistacchio a livello mondiale.

E’ ottimo da assaporare da solo o come base del saporitissimo pesto al pistacchio (da abbinare alle paste fresche di Paternò e come ingrediente basilare per ottimi dolci, gelati e torroni.

Ad Adrano spiccano i freschi ortaggi: broccoli, fave , carciofi, finocchi da gustare semplicemente scaldati o in insalata condita con il delicato olio d’oliva dell’Etna. Un piatto tipico di Paternò sono le melanzane ripiene e tutta una serie di eccellenti paste asciutte. Tra i formaggi, la ricotta fresca ed il saporito caciocavallo a cui si affiancano gli ottimi salumi dei maestri norcini.

Per quanto riguarda la frutta spiccano pesche, albicocche, nespole, pere, mele dell’Etna tra cui la dolcissima “puma maiurina” e el mele verdi di Bronte. Uva da tavola, fichidindia (onnipresenti dai quali si ricava una gustosissima mostarda) e soprattutto, le splendide arance rosse IGP di Patyernò, uniche al mondo da gustare anche in insalata con sale e olio.


PIANO DEI GRILLI

Sentiero Natura Piano dei Grilli

Lunghezza: circa 15 chilometri
Dislivello: circa 800 metri.
Durata: circa 7 ore.
Difficoltà: medio-facile

MONTE GALLO-RIFUGIO GALVARINA

Lunghezza: circa 11 chilometri
Dislivello: circa 350 metri.
Durata: circa 3 ore.
Difficoltà: medio-facile

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Flora e Fauna


L’universo animale e vegetale dell’Etna si presenta caratterizzato da un insieme di fattori tra i quali ha un ruolo predominante la natura vulcanica della montagna.

La flora del Parco, estremamente varia e ricca, condiziona il paesaggio offrendo continui e repentini mutamenti; ciò dipende dalla diversa compattezza e dal continuo rimaneggiamento del substrato ad opera delle colate laviche che si succedono nel tempo, nonché dal variare delle temperature e delle precipitazioni in relazione all’altitudine ed all’esposizione dei versanti. Partendo dai piani altitudinali più bassi, dove un tempo erano le foreste di leccio, ecco i vigneti, gli oliveti, i frutteti i noccioleti e a Ovest i pistacchieti tutti inseriti nel contesto di boschi di querce e castagni. Intorno ed anche oltre i 2.000 metri troviamo il Faggio che qui raggiunge il suo limite meridionale e le quote più elevate, e la betulla, specie endemica, cioè esclusiva dell’Etna.

Oltre la vegetazione boschiva il paesaggio si modifica ed è caratterizzato da formazioni pulviniformi di spino santo (astragalo) che offrono riparo ad altre piante della montagna etnea quali il senecio, la viola e il cerastio. Al di sopra del limite dell’astragalo, tra i 2.450 ed i 3.000 metri solo pochissimi elementi riescono a sopravvivere alle condizioni ambientali dell’alta montagna etnea. Al di sopra di queste quote e sino alla sommità si stende il deserto vulcanico dove nessuna forma vegetale riesce a mantenersi in vita.

Circa un secolo e mezzo fa il Galvagni, descrivendo la fauna del’Etna, raccontava della presenza di animali ormai scomparsi e divenuti per noi mitici: lupi, daini e caprioli. Ma l’apertura di nuove strade rotabili, il disboscamento e l’esercizio della caccia hanno portato all’estinzione di questi grandi mammiferi e continuano a minacciare la vita delle altre specie. Nonostante ciò sul vulcano vivono ancora l’istrice, la Volpe, il Gatto selvatico, la Martora, l’Istrice, il Coniglio, la Lepre e, fra gli animali più piccoli, la Donnola, il Riccio, il Ghiro, il Quercino e numerose specie pipistrelli. Moltissimi sono gli uccelli ed in particolare i rapaci che testimoniano dell’esistenza di ampi spazi incontaminati: tra i rapaci diurni troviamo lo Sparviero, la Poiana, il Gheppio, il Falco pellegrino e l’Aquila reale; tra i notturni il Barbagianni, l’Assiolo, l’Allocco, il Gufo comune. 

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Agricoltura e Viticoltura


Fin da epoche remote la ricchezza del suolo vulcanico ha permesso alle popolazioni etnee di vivere di agricoltura e allevamento, costruendo un ambiente “dell’uomo” armonicamente inserito in quello naturale.

Paesaggi agricoli sorprendenti e multiformi sono incastonati fra boschi e colate laviche, formando così un mosaico ambientale di rara bellezza.

La presenza millenaria dell’uomo sul vulcano ha lasciato un’impronta profonda: monumentali opere di terrazzamento, magazzini, palmenti, cantine costellano le pendici della “Montagna”. Pertanto il mantenimento e il recupero dell’agricoltura svolta in sintonia con le esigenze di tutela ambientale diventano strumento efficace per la tutela di una parte importante del paesaggio etneo. In questo contesto, il Parco dell’Etna guarda con particolare attenzione all’agricoltura biologica, metodo di coltivazione capace di offrire prodotti sani nel rispetto dell’ambiente e dalla salute di agricoltori e consumatori.

Oggi vigneti, oliveti, pistacchieti, noccioleti e frutteti circondano il vulcano testimoniando una vocazione agricola del territorio ampiamente diffusa e caratterizzata dalla presenza di varietà locali particolarmente interessanti. Basti pensare alle mele “Cola”, “Gelato” e “Cola-Gelato” piccole, gialle e fragranti o alle pere autunnali come la “Ucciardona” o la “Spinella” utilizzata nella cucina tradizionale.

La ricchezza varietale delle specie coltivate sull’Etna è un patrimonio di biodiversità da tutelare e diffondere per mantenere un’eredità importante che può diventare la nota distintiva dell’agricoltura del Parco.

Il particolare microclima del comprensorio etneo ha caratterizzato la coltura della vite e la produzione di vino sin dall’antichità.

Le popolazioni etnee debbono alla vite e al vino una parte determinante della propria civiltà. Le vigne etnee, nel tempo, hanno subito numerose e profonde trasformazioni e sono divenute un elemento caratterizzante del paesaggio antropico.

La viticoltura etnea, essendo di collina e di montagna, si sviluppa su terreni sistemati a “terrazze” di piccola e media larghezza. Generalmente, all’interno dei vigneti, si trovano manufatti rurali che possono comprendere “palmenti” (parte del fabbricato destinato alla lavorazione delle uve) e cantine.

Un DPR del 1968 ha concesso ai vini dell’Etna la DOC “Etna” (Bianco Superiore, Bianco, Rosso e Rosato), interessando i territori di ventuno comuni etnei. Di questi, ben diciassette rientrano nel comprensorio del Parco.

L’Ente Parco, mirando all’integrazione tra protezione ambientale e promozione delle attività economiche, tutela e promuove la vitivinicoltura etnea quale “inestimabile patrimonio ereditato” da custodire, valorizzare e far conoscere e quale settore economico di primaria importanza. Obiettivo raggiungibile attraverso la salvaguardia del patrimonio ambientale e culturale etneo, l’incentivazione al miglioramento e alla stabilizzazione dei parametri qualitativi delle produzioni e la promozione dell’immagine del prodotto legato al suo territorio. Di pari passo con molteplici iniziative tecnico-amministrative, rivolte al settore e con l’adesione in qualità di socio ad Organismi quali il CERVIM (Centro di Ricerche, Studi e Valorizzazione per la Viticoltura Montana), l’Associazione Nazionale “Città del Vino” e la “Strada del Vino dell’Etna”, l’Ente Parco promuove svariate manifestazioni di notevole interesse regionale, nazionale e internazionale.

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I comuni etnei


Ricadono nel territorio del Parco dell’Etna venti comuni (Adrano, Belpasso, Biancavilla, Bronte, Castiglione di Sicilia, Giarre, Maletto, Linguaglossa, Mascali, Milo, Nicolosi, Pedara, Piedimonte Etneo, Ragalna, Randazzo, Santa Maria di Licodia, Sant’Alfio, Trecastagni, Viagrande, Zafferana Etnea), con una popolazione di circa 250 mila abitanti.

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Curiosità

La valle del Bove – È una vasta depressione che si trova sul versante orientale del vulcano e rappresenta una specie di serbatoio naturale in cui vengono convogliate le colate laviche.

Veduta della Valle del Bove

Soprattutto dopo l’eruzione del 1991/93, a causa di copiose lingue di lava, sono state modificate le strutture morfologiche della parte meridionale dell’Etna. La valle del Bove ha pareti scoscese con pendenze molto accentuate (anche 30 gradi) e dislivelli che arrivano a sfiorare i 1200 mt.

Attività eruttiva – Negli ultimi tre secoli, nei quali la registrazione di eventi eruttivi può risultare sufficientemente attendibile, sono state segnalate circa settanta eruzioni, pertanto una media di una ogni cinque anni. Ciononostante lo schema di distribuzione dell’attività eruttiva in un contesto spazio-temporale è da considerarsi irregolare e pertanto non consente previsioni a medio termine circa i possibili sviluppi.

Più semplice per i vulcanologi è avere indicazioni a breve termine e quindi prevedere l’apertura di bocche avventizie, considerato che l’apertura è spesso preceduta da “sciami” sismici che sono connessi con l’apertura delle fratture dalle quali fuoriesce il magma che alimenterà l’eruzione.

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Ente Parco

Ente Parco dell’Etna

Via del Convento 45 – 95030 Nicolosi (CT)
Tel. 095 821111 – fax 095 914738
www. p a r c o e t n a . i t

Estensione totale: 

58.095 ha Zona A: 19.000 ha

Anno di istituzione: 1987
Provincia: Catania
Comuni: Adrano, Belpasso, Biancavilla, Bronte, Castiglione di Sicilia, Giarre, Linguaglossa, Maletto, Mascali, Milo, Nicolosi, Pedara, Piedimonte Etneo, Ragalna, Randazzo, Sant’Alfio, Santa Maria di Licodia, Trecastagni, Viagrande e Zafferana Etnea.

Presenza di guide e/o segnaletica:
Data l’estensione del Parco e la moltitudine di accessi, gli itinerari ed i sentieri sono moltissimi e pertanto è consigliabile rivolgersi direttamente all’Ente Parco anche per ottenere una guida, indispensabile per alcune escursioni.

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Cosa visitare

Il giardino botanico Nuova Gussonea – Si trova nel versante sud ad un altezza di 1770 mt non lontano dal Grande Albergo ed è stato istituito da oltre dieci anni per una maggiore facilità di contatto e conoscenza con l’ecosistema etneo. Si tratta di un giardino di montagna, gestito dall’Azienda Foreste Demaniali e dall’Università di Catania, in cui vengono ospitate le specie vegetali più significative del Mongibello.

Randazzo – Centro medievale costruito in pietra lavica dominato dalla chiesa di San Martino su cui svetta il campanile gotico. Interessante la collezione di pupi siciliani presenti all’interno del Museo Archeologico Vagliasindi sito nel Castello Svevo.

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